

Poteva essere 2-0 dopo un quarto d’ora dall’inizio della ripresa, ma il Napoli di questi ultimi mesi non è squadra capace di chiudere le partite… E non lo è non solo a causa dell’errore arbitrale di turno, sarebbe troppo riduttivo aggrapparsi ancora una volta a questo. Non lo è perché il Napoli, l’ha dimostrato ancora una volta, non è una grande squadra. Non è una formazione capace di crescere imparando dai propri errori. Non è una squadra costruita per dare certezze ai propri tifosi. Non è una società con al suo interno le competenze adatte a costruire una squadra con logica e raziocinio, per propiziare un salto di qualità atteso da anni ma puntualmente mancato. La differenza tra l’avere in squadra uno Gilardino, capace di concretizzare ogni occasione capitatagli, uno che sposta gli equilibri, ed avere in avanti i vari Denis, Lavezzi, Quagliarella, Hamsik, alla fine si paga.
Ma proviamo a fare un po’ di chiarezza, correndo il rischio di essere ripetitivi, per capire a come si è arrivati a questo.
Partiamo dalla società. Non sappiamo dove fosse Bigon, ma De Laurentiis c’era. Era presente gli anni scorsi quando il Napoli aveva il suo solito crollo nel girone di ritorno. Quando il rendimento di giocatori come Hamsik e Lavezzi franava, trascinando con sé le sorti della squadra. A gennaio gli azzurri erano in zona Champions, sembra una vita fa, non sarebbe stato forse il caso di puntellare una rosa deficitaria in alcuni ruoli, soprattutto nelle alternative, invece che immiserirla ulteriormente con cessioni importanti? La risposta è ovvia per tutti, tranne forse per chi decide le sorti della squadra.
In secondo luogo poi c’è da analizzare la posizione di Mazzarri. È davvero stato lui a volere una rosa sfoltita? Se è così il mister azzurro sarebbe da condannare senza appello. Oggi il Napoli aveva due “primavera” in panchina ed un giocatore, Rullo, praticamente fuori rosa. In serie A sono cose che capitano raramente, a Napoli quasi ogni settimana. Se un allenatore non è in grado di gestire una rosa ampia allora non è adatto ad una squadra con ambizioni europee. Su questo punto tuttavia c’è da verificare l’effettiva volontà di Mazzarri. Quello su cui l’allenatore azzurro dovrà rispondere sono senza dubbio i suoi limitati orizzonti tattici. Dopo la sorpresa dei mesi iniziali il gioco degli azzurri è stato “scoperto” da tutti e le contromisure degli avversari, volte a limitarne l’efficacia, vanno a buon fine da mesi senza che Mazzarri riesca a porvi rimedio. La cosa più grave è che l’ex mister della Samp non sia riuscito nemmeno nell’emergenza ad apportare quei correttivi che sicuramente avrebbero giovato alla sua formazione questa sera. Di fronte alle assenze in difesa sarebbe stato facile schierare una difesa a quattro, con Zuniga nel suo ruolo naturale e non sacrificato a sinistra, e scegliendo tra le varie opzioni con cui potevano essere disposti centrocampo e attacco. Invece è continuato l’immobilismo tattico e non si è riuscito nemmeno a cambiare le sorti della gara sull’1-1, quando Prandelli con i suoi cambi propiziava la vittoria dei suoi, e Mazzarri privava gli azzurri del loro unico punto di riferimento offensivo, lasciava in campo un Hamsik ancora una volta negativo e lasciava invariate le dinamiche di gioco che andavano perdendo di efficacia con i minuti.
Le colpe maggiori nella serata di oggi vanno comunque attribuite, per l’ennesima volta, alle carenze tecniche degli attaccanti azzurri, incapaci di chiudere la gara al momento opportuno. Lo dicevamo più sopra, ma è bene ripeterlo, la differenza tra l’avere Gilardino ed avere i nostri non può non fare la differenza.
E in tutto ciò, quando anche la difesa perde la sua imbattibilità, gli stessi pareggi, così odiati dai tifosi fino a qualche settimana fa, si trasformano in chimere quasi irrealizzabili.
Peccato aver lasciato svanire un sogno che sembrava così bello…
di Eduardo Letizia

campionato falsato
Di el tanque 19 - scritto il 14/03/2010 00:09:26
sono d`accordo con il messaggio dell`articolo:al napoli manca un attaccante, si crea ma nn si finalizza. pero` se alla fine del campionato l`obbiettivo prefissato non verra` raggiunto per 1, 2 o 3 punti, partite condizionate dagli errori arbitrali come queste, quella di genoa, udine e parma peseranno e come che peseranno. comunque andra` a finire il campionato del napoli e` stato falsato, nessun complotto, ma questa e` la verita`
la verità
Di Marioden - scritto il 13/03/2010 23:50:41
La verità è che questa squadra non ha gli attributi si scoraggia alle prime difficoltà e va in confusione. Un altra osservazione: ma mi dite dove lo vedete questo campione in Hamsik? Questo giocatore fa bene in due tre partite l'anno nelle altre è inesistente. Gargano sbaglia anche gli appoggi più elementari e a costruire gioco non è cosa sua. Cigarini stasera ha commesso errori che nemmeno un dilettante fa, allora mi chiedo ma questa squadra è tanto migliore di quella dello scorso anno se sta facendo lo stesso girone di ritorno?